Nei primi due articoli dedicati a Oracle VM VirtualBox - "VirtualBox: un PC... e tante macchine virtuali" - abbiamo iniziato a conoscere le potenzialità dei software di virtualizzazione e descritto l'installazione di VirtulaBox nei sistemi Windows e Linux ed Ubuntu. Adesso vedremo in azione VirtualBox 4 per creare, in un computer host con Windows 7, una nuova macchina virtuale nella quale installeremo Ubuntu 10.04 LTS.
In questo esempio seguiremo le fasi standard delle procedure guidate di VirtualBox per la creazione di una nuova macchina virtuale e l'installazione del sistema operativo guest.
Il sistema operativo del computer host utilizzato nell'esempio è Windows 7 64-bit; in esso creeremo una nuova macchina virtuale per ospitare la versione 64-bit di Ubuntu 10.04 LTS per PC scaricabile da ubuntu-it - Download Ubuntu.
Le fasi descritte si applicano, in generale, a qualunque altra combinazione di sistemi operativi host e guest supportati da VirtualBox. Se masticate un po di Inglese, per una conoscenza più dettagliata delle funzioni di Oracle VM VirtualBox e delle procedure di creazione e gestione delle macchine virtuali, potreste consultare la documentazione ufficiale e l'User Manual accessibile dal menu Aiuto di VirtualBox.
Creazione della Macchina Virtuale
- Avviare Oracle VM VirtualBox e cliccare sul pulsante “Nuova” della toolbar per avviare la procedura guidata di creazione di una nuova macchina virtuale; assegnare il nome e selezionare il sistema operativo:
- Nome: Ubuntu
- Sistema Operativo: Linux
- Versione: Ubuntu (64 bit).
- impostare la quantità di memoria RAM da assegnare alla macchina virtuale; è opportuno non assegnare più del 50% della RAM installata in modo da mantenere disponibile sufficiente memoria per il sistema operativo host; nel nostro esempio, il computer host dispone di 4 GB di memoria RAM ed alla macchina virtuale, che ospiterà Ubuntu, ne stiamo assegnando 1024 MB (1 GB); in ogni caso sia questo parametro che altre impostazioni di configurazione della macchina virtuale potranno essere modificate in qualunque momento dimensionando al meglio il sistema guest.
- Creazione del nuovo disco virtuale utilizzato dal sistema guest:
- Selezionare “Crea nuovo disco” per avviare la procedura guidata per la creazione del disco fisso virtuale utilizzato dal sistema guest. Sarà possibile scegliere tra due metodi di archiviazione:
- “Archiviazione a espansione dinamica” per allocare inizialmente una dimensione ridotta che aumenterà secondo le esigenze di utilizzo della macchina fino a raggiungere la dimensione massima stabilita.
- “Archiviazione a dimensione fissa” per creare un file di immagine che occuperà sul disco uno spazio fisso pari alla dimensione stabilita; la creazione di questo disco virtuale impiegherà del tempo a seconda delle dimensioni stabilite e della prestazioni del computer, ma le sue prestazioni saranno leggermente più veloci dell'espansione dinamica che, al contrario, subisce i ritardi causati dalle operazioni di overhead per l'espansione delle dimensioni.
Se non si hanno particolari esigenze di prestazioni possiamo scegliere l'opzione predefinita dell'archiviazione a espansione dinamica impegnando, così, meno spazio nell'hard-disk.
- Posizione e dimensione del disco virtuale: secondo le impostazioni predefinite, il nome del file di immagine del nuovo disco virtuale sarà lo stesso di quello assegnato al nome della macchina virtuale, quindi, nel nostro esempio sarà creato il file "Ubuntu.vdi".
Nelle versioni di VirtualBox precedenti alla 4, i file relativi alle macchine virtuali venivano salvati nella directory radice ".VirtualBox" posizionata dentro la cartella Utente del sistema host. A sua volta, la cartella ".VirtualBox" conteneva le sottocartelle "Machines" e "HardDisks" nelle quali venivano salvati rispettivamente i file di confgurazione ed i file di immagine degli hard disk virtuali.
Con VirtualBox 4 viene introdotta una nuova organizzazione delle cartelle per il salvataggio dei file di configurazione e dei file di immagine dei dischi virtuali al fine di semplificare la portabilita delle macchie virtuali da un computer host all'altro. In pratica, sia i file di configurazione che gli hard disk virtuali sono salvati in un'unica "cartella macchina" che avrà lo stesso nome assegnato alla macchina virtuale. A sua volta, la cartella della macchina virtuale verrà creata nella cartella di default "VirtualBox VMs" posizionata nella cartella Utente del computer host; quindi, in Windows 7 il percorso predefinito sarà:C:\Utenti\nome_utente\VirtualBox VMs\dove con "nome_utente" si intende il nome dell'account utente.
Nelle distribuzioni GNU/Linux, invece, avremo la cartella nascosta:/home/nome_utente/VirtualBox VMs/Quindi, il percorso predefinito del disco virtuale precedentemente creato sarà:
C:\Users\nome_utente\VirtualBox VMs\Ubuntu\Ubuntu.vdiSi potrà anche decidere di creare il disco virtuale in una posizione diversa da quella predefinita. Cliccando sul pulsantino alla destra della casella di testo della finestra di dialogo "Posizione e dimensione del disco virtuale" si aprirà la finestra di dialogo comune per assegnare la posizione ed il nome del file di immagine del disco virtuale.
VirtualBox - Posizione e dimensione disco. - Impostare la dimensione del disco virtuale. VirtualBox fornirà una dimensione consigliata per il sistema operativo che si andrà ad installare; nel nostro esempio possiamo accettare il valore consigliato di 8 GB (8192 MB). Dato che stiamo utilizzando il tipo di archiviazione a espansione dinamica, il valore assegnato rappresenta la dimensione massima che iI disco potrà assumere durante il suo utilizzo.
- Selezionare “Crea nuovo disco” per avviare la procedura guidata per la creazione del disco fisso virtuale utilizzato dal sistema guest. Sarà possibile scegliere tra due metodi di archiviazione:
Clicchiamo sul tasto Fine per completare la creazione della macchina virtuale le cui caratteristiche saranno riassunte nell'ultima finestra di Riepilogo.
Installare Ubuntu 10.04 nella Macchina Virtuale
Terminata la creazione della nuova macchina virtuale non rimane che definire alcune impostazioni e quindi proceder con l'istallazione di Ubuntu.
Selezionare la nuova macchia e cliccare su Impostazioni
- Sistema / Scheda madre: selezionare i dispositivi utilizzati per il boot del Sistema ed impostare l'Ordine di avvio agendo sulle freccette: (I) CD/DVD-ROM ; (II) Hard Disk
- Schermo / Video: Assegnare la quantità di memoria video per il sistema guest; nell'esempio sono stati assegnati 64 MB; Abilitare l'accelerazione 3D.
- Archiviazione: in questa sezione delle impostazione sono definiti i supporti di memorizzazione virtuali. Per installare il sistema operativo della macchina guest possiamo utilizzare un CD/DVD di installazione oppure il file della sua immagine ISO come, ad esempio, quello che abbiamo precedentemente scaricato per Ubuntu 10.04. In quest'ultimo caso, monteremo l'immagine ISO tra i dispositivi CD/DVD della macchina virtuale per poter effettuare da essa il boot del sistema e l'installazione del sistema operativo (oppure l'esecuzione della sessione Live).
Selezioniamo dalla lista dei dispositivi di archiviazione Controller IDE e quindi clicchiamo sull'icona Aggiungi dispositivo CD/DVD per aggiungere un nuovo dispositivo virtuale “vuoto”.
Selezionare il nuovo dispositivo, quindi selezionare lo Slot IDE master primario e cliccare sulla cartellina per aprire il Gestore dei supporti virtuali; premere il pulsante Aggiungi per aggiungere l'immagine ISO del CD/DV-ROM di installazione; infine, selezionare il file dell'immagine ISO e premere su Seleziona.
VirtualBox - Impostazioni. - Rete: verifichiamo che la schede di rete virtuale sia abilita e connessa in modo NAT con la rete reale del sistema host.
Chiudiamo la finestra di dialogo delle Impostazioni e clicchiamo su Avvia per mandare in esecuzione la nuova macchina virtuale. Se non avessimo effettuato alcuna personalizzazione nelle Impostazioni di Archiviazione, VirtualBox avvierà la procedura di primo avvio che ci guiderà nella selezione del dispositivo da utilizzare per il primo boot e l'installazione del sistema operativo. Applicando, invece, l'assegnazione dell'immagine ISO del CD-ROM di installazione ai supporti virtuali precedentemente descritta, VirtualBox effettuerà direttamente il boot della sistema procedendo così con l'installazione del sistema operativo. Nel nostro caso sarà avviata la sessione Live dalla quale si potranno esplorare le caratteristiche di Ubuntu e quindi procedere con l'installazione nella nuova macchina virtuale.
Dopo aver completato l'installazione di Ubuntu, dovremo smontare dalla macchina virtuale l'immagine ISO del CD-ROM di installazione che altrimenti sarà nuovamente utilizzata al prossimo avvio al posto del boot del sistema dall'installazione sul disco fisso virtuale. Per fare questo spegniamo la macchina virtuale effettuando il logout di Ubuntu e torniamo nell'interfaccia di VirtualBox:
- menu File / Gestore supporti virtuali...
- posizionarsi sulla scheda Immagini CD/DVD e selezionare il file dell'immagine ISO del CD-ROM di installazione
- cliccare sul pulsante Rilascia e quindi su Rimuovi - ATTENZIONE: sarà mostrata una finestra di dialogo nella quale si chiede se si desidera ELIMINARE fisicamente il file di immagine ISO dal disco fisso oppure MANTENERE il file dell'immagine rimuovedolo soltanto dall'elenco dei supporti virtuali; clicchiamo su Mantieni per rimuovere l'immagine dall'elenco senza cancellare il file dal disco fisso.
A questo punto possiamo riavviare la macchina virtuale e goderci Ubuntu 10.04 LTS in Windows 7. Nel prossimo articolo vedremo come installare nel nuovo sistema operativo guest le Guest Additions cioè quell'insieme di driver e software di sistema che migliorano le caratteristiche e l'usabilità della macchina virtuale.
Ubuntu 10.04 in Windows 7 con VirtualBox
Oracle VM VirtualBox
Categoria | Sistema |
Sviluppatore | Oracle |
Homepage | VirtualBox.org |
Documentazione | User Manual |
Sist. Operativo | Windows, Linux, Mac OS X, Solaris |
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